Le fasi del lutto

lutto cataniaTra gli eventi maggiormente spiacevoli nell’arco della vita, vi è senza dubbio il vivere la perdita di una persona cara.

Apprendere una notizia del genere, provoca immancabilmente sgomento e incredulità, accompagnate da un senso di disperazione. Sensazioni di stordimento caratterizzano questa prima fase di shock che può durare da qualche ora a qualche giorno con importanti emozioni di rabbia e dolore. In questa fase, inoltre, possono emergere meccanismi di negazione, di evitamento del ricordo o di fuga, meccanismi che la mente mette in atto per difendersi e aggirare il dolore. Non di rado capita di sperimentare fenomeni allucinatori visivi e/o uditivi, quali sentire la voce del proprio caro, i suoi passi a rientro a casa, suoni e rumori familiari appartenenti alla quotidianità del proprio defunto o avere la percezione che qualcuno si aggiri dentro casa.

Tali meccanismi sono normali e non devono essere considerati problematici, in quanto il lutto stesso non è una patologia ma un processo delicato che richiede tempo, e porterà gradatamente la persona ad accettare la perdita del proprio caro. In questa fase è fondamentale accogliere il dolore e riconoscere le proprie emozioni, dar sfogo ai propri stati d’animo e per chi circonda il sofferente, non forzare né incoraggiare a tutti i costi a star meglio. Sono, inoltre, da evitare frasi che “negano” e”bloccano” la normale espressione delle emozioni.

Con il trascorrere del tempo, la persona comincia a prendere atto della realtà della perdita, oscillando tra angoscia e disperazione da un lato, e rifiuto di tale consapevolezza dall’altro. Il senso di speranza continua ad esser presente, così come l’attesa e il desiderio che il proprio caro possa ritornare. Questa fase è molto più ampia in ordine di tempo, può infatti durare da qualche mese a qualche anno, e dal punto di vista psicologico può esser caratterizzata da irrequietezza ed eccessiva preoccupazione verso il proprio caro che non c’è più. Tra le emozioni preponderanti in questa fase, vi è inoltre la rabbia. Essa può essere rivolta verso sé stessi, verso amici o familiari, verso cause naturali o circostanze di vita, oltre che verso le cause del decesso. Sono, infatti,  molti i pensieri di ingiustizia, impotenza e perdita di controllo. Per tale ragione anche in questa fase, è fondamentale il ruolo svolto da chi circonda la persona quotidianamente. E’ infatti importante accogliere le emozioni provate, permettere la loro espressione senza provare sentimenti di colpa.

Dover convivere con tali emozioni e non potendo a lungo negare quanto accaduto, la lutto cataniafase successiva, consiste proprio nell’acquisirne consapevolezza. È una fase in cui si oscilla tra disperazione ed apatia, la persona comincia ad accettare la perdita ma tende a chiudersi in sé stessa, a diventare apatica ed indifferente, tante volte non riesce a dormire, perde peso, sente quasi che la propria vita abbia perso di significato, dunque non riesce a provare interesse per i progetti futuri. La grande delusione è comprendere che il proprio caro non tornerà indietro e la realtà non potrà cambiare, ciò che resta sono i ricordi, i momenti trascorsi insieme e il legame che ha unito le persone in vita. Tra le emozioni preponderanti vi è la paura di dimenticare il proprio caro. È questo il tempo nel quale occorre aiutare la persona a mantenere vivo il ricordo attraverso racconti di momenti di vita passati insieme. Spesso in famiglia si evita l’argomento, diminuisce la comunicazione e ci si isola all’interno del contesto di appartenenza, mentre invece una modalità efficace per vivere la perdita nel miglior modo possibile, è dato proprio dalla qualità delle relazioni familiari. Più esse sono insoddisfacenti e più l’evento morte sarà visto come negativo e fonte di stress.

Ancor più delicato se l’evento luttuoso coinvolge in prima persona i bambini. Essi vanno coinvolti nella “ricostruzione dell’evento” anche attraverso foto e disegni dei bei momenti trascorsi insieme per aiutarli a conservare il positivo di quella relazione.

Sebbene il lutto sia un normale processo che prima o poi coinvolge ciascuno di noi, chiedere un supporto psicologico in alcuni casi va preso in considerazione. In situazioni di lutto è difficile, ma a volte necessario laddove a distanza di tempo ci si renda conto che forse non lo si sta gestendo nella maniera più opportuna. Ne sono esempi i casi in cui la mancata elaborazione del lutto può condurre alla depressione ed al ritiro sociale. Un sostegno psicologico per il lutto, non significa aiutare la persona a non soffrire più, quello sarebbe irrealistico, significa invece trasformare le emozioni di rabbia, paura e senso di colpa, in ricordi e senso di vicinanza sebbene il proprio caro non sia più presente fisicamente. Significa riconoscere le emozioni provate e ricevere il supporto di un professionista in un momento in cui ci si sente spesso soli, abbandonati ed impotenti.

Dott.ssa Claudia Giusi Giuffrida Psicologa

Sostegno alla genitorialità

come-vincere-la-paura-di-diventare-genitoriEssere genitori è un processo intenso e profondo, che inizia durante la gravidanza e prosegue per tutta la vita.

La nascita di un figlio porta con se molti cambiamenti ed è accompagnata da numerose aspettative ed emozioni. Alla gioia e attesa di poter stringere tra le proprie braccia il proprio bambino, si aggiunge la paura di trovarsi in un nuovo ruolo che comporta responsabilità e il dover mettersi alla prova con se stesso.

L’arrivo di un figlio è un evento straordinario che porta con se numerosi cambiamenti; oltre ai cambiamenti che la donna vive durante la gravidanza, si aggiungono i mutamenti degli equilibri familiari, di coppia e personali. Sorgono molte emozioni e timori relative al nuovo ruolo da ricoprire, quello di genitore, ed i grandi cambiamenti che stanno avvenendo. E’ frequente aver dubbi ed incertezze sul proprio ruolo, sulla capacità/incapacità di accudire il proprio figlio, tuttavia non sempre se ne parla, e molto spesso si preferisce tenere per sé dubbi e paure evitando un confronto con gli altri. Spesso si tengono per se tali pensieri e incertezze, con la speranza di poterli affrontare da soli, augurandosi che vadano via quando la situazione tornerà alla normalità. In realtà pero’ le paure inespresse possono diventare molto più grandi e possono generare problemi e sofferenze più severe.

Per tale ragione si rivela fondamentale per chi è già genitore e chi sta per diventarlo, intraprendere un percorso psicologico in modo da esprimere ed elaborare ansie e paure legate a questa importante fase della vita in un contesto protetto quale lo studio di uno psicologo.  E’ inoltre fondamentale per la coppia genitoriale,  beneficiare di  supporto psicologico in modo da elaborare e vivere serenamente le crisi che possono accendersi all’interno della coppia o famigliaAffrontare i dubbi e le paure è una prerogativa di ogni genitore, per il proprio benessere e per quello dei figli.

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Durante l’intero percorso di crescita, può capitare di trovarsi ad affrontare momenti difficili, accompagnati da un senso di sconforto e incertezza. Essere genitori ed accompagnare il proprio figlio durante il suo sviluppo, è un compito molto complesso. Pertanto non solo al momento della nascita, ma durante l’intero arco di vita può essere necessario far richiesta di sostegno psicologico, poiché sono molte le tappe di crescita ardue da fronteggiare, si pensi al passaggio al nido o alla scuola dell’infanzia, la nascita di un fratellino, possibili problemi quali modifica del nucleo familiare, lutti, separazione, divorzio. I percorsi psicologici di sostegno alla genitorialità si prefiggono l’obiettivo di migliorare il benessere complessivo della famiglia, supportando i genitori nel loro ruolo,  promuovendo la consapevolezza dell’importanza di tale compito, facendo acquisire consapevolezza delle proprie risorse e potenzialità,  migliorando la comunicazione e la capacità nella gestione dei conflitti oltre ad accrescere e rafforzare le competenze educative.  

Dott.ssa Claudia Giusi Giuffrida Psicologa