Psicoterapia cognitivo-comportamentale

Spesso quando ci si rivolge ad un professionista della salute mentale si fa confusione tra figure professionali differenti quali lo psichiatra e lo psicologo-psicoterapeuta. Entrambi operano nell’ambito della salute mentale, ma a differenza del primo che tratta la problematica da un punto di vista farmacologico, il secondo interviene mediante tecniche che non passano dall’utilizzo dei farmaci, ma variano a seconda dell’orientamento teorico dello psicologo.

L’orientamento che io seguo e per cui sono formata, è quello cognitivo comportamentale. Esso è riconosciuto a livello mondiale come il più efficace per il trattamento del disagio psicologico e quello che evita le ricadute e le nuove crisi, sono molte le evidenze scientifiche che lo confermano.

Non pensate al classico lettino su cui sdraiarvi come appare nei film, ma pensate più ad un lavoro che mediante colloqui, test psicodiagnostici, esercizi e tecniche varie, si propone di lavorare e modificare i propri processi di pensiero, quelli che alimentano una percezione di sè negativa, incrementano l’ansia e la paura, sfociano nel panico o inducono all’isolamento sociale. Lavorare sui propri processi di pensiero significa modificare il proprio dialogo interno, “ciò che diciamo a noi stessi e ci ripetiamo ogni giorno”, che ci inducono a credere nelle nostre capacità e risorse o al contrario alimentano il malessere.

Le emozioni provate sono infatti il risultato dei nostri pensieri, per tale ragione mediante la psicoterapia cognitivo-comportamentale si lavora apportando modifiche ai pensieri automatici disfunzionali, rendendoli maggiormente sani, utili e realistici. Emozioni, pensieri e comportamenti, sono in stretta relazione tra loro, per tale ragione modificare questo rapporto si rivela più efficace dei trattamenti farmacologici, che aiutano certamente ma non eliminano le cause che hanno condotto alla problematica.

Essa è focalizzata sul qui ed ora ai fini di attivare in breve tempo tutte le risorse della persona e liberarlo dal problema che spesso lo imprigiona da tempo, indipendentemente dalle cause.

Si concordano insieme gli obiettivi da raggiungere e si insegnano strategie pratiche e concrete da poter mettere in atto fuori dallo studio.

Per consultare quali sono alcuni tra i molteplici ambiti di intervento fai clic qui.

Per qualsiasi informazione o se desiderate intraprendere un percorso terapeutico non esitate a contattarmi.

Valutazione psicodiagnostica

Cosa si intende per valutazione psicodiagnostica?

La valutazione psicodiagnostica costituisce un percorso valutativo in grado di raccogliere informazioni ai fini di una diagnosi e/o valutare l’efficacia di un trattamento psicoterapeutico. Attraverso il colloquio clinico e la somministrazione di test specifici, a seconda degli obiettivi, è infatti possibile comprendere meglio stati d’animo, processi cognitivi, struttura di personalità, difficoltà e risorse personali.

Quando si effettua una valutazione psicodiagnostica?

Gli accertamenti possono essere richiesti per comprender meglio il proprio stato di salute, se vi sono problematiche e non riuscite a spiegarvi cosa vi sta accadendo, o se occorre presentare una certificazione che attesti il proprio stato psicologico come ad esempio nel caso di interventi di chirurgia bariatrica, in cui occorre dimostrare di essere idonei all’intervento; o nel caso di valutazioni neuropsicologiche, in cui lo specialista Neurologo richiede una valutazione del funzionamento cognitivo in caso di deterioramento, traumi, patologie neurodegenerative ecc.

Come si svolge?

Tramite colloquio clinico e la somministrazione di test psicologici accreditati in ambito scientifico nazionale ed internazionale, è possibile esplorare aspetti della personalità, la dimensione emotiva-affettiva, relazionale e cognitiva. A conclusione della valutazione verrà rilasciata una relazione che certifica quanto emerso.

Esempi di valutazioni di cui mi occupo :

➤ Valutazione del funzionamento intellettivo

➤ Valutazione della personalità

➤ Valutazione dell’idoneità all’intervento di chirurgia bariatrica

➤ Valutazione neuropsicologica

➤Accertamento e diagnosi di condizioni specifiche quali ansia, depressione ecc.

Utili consigli su come affrontare al meglio l’emergenza Coronavirus

Coronavirus Covid-19: i consigli della psicologa dott.ssa Claudia Giusi Giuffrida.
L’emergenza Coronavirus Covid-19 sta provocando molto stress e ad alcuni un aumento della sofferenza psicologica.La Dott.ssa Claudia Giusi Giuffrida-Psicologo Catania nell’intervista video ci dà alcuni consigli importantissimi.

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Pubblicato da Radio Amore su Giovedì 19 marzo 2020

Biofeedback e Autoregolazione Emotiva

Biofeedback e Autoregolazione emotiva

Nella vita di tutti i giorni quando sperimentiamo situazioni di forte ansia, stress, attacchi di panico o i nostri pensieri ci portano a vivere con malessere, pur rendendoci conto che il nostro corpo sta reagendo con modifiche nel respiro, battito cardiaco, pressione arteriosa ecc, spesso abbiamo la sensazione di non sapere cosa stia accadendo e soprattutto di non sapere come calmarsi ed autoregolarsi.

Una metodologia che permette di osservare e acquisire consapevolezza di alcuni processi psicofisiologici che normalmente sono al di fuori del controllo volontario, permettendo di apprendere come controllarli ed autoregolarli, è il biofeedback
Questa metodologia indolore, non invasiva e priva di effetti collaterali, permette a ciascun individuo di “ascoltare e vedere con i propri occhi” ciò che il nostro corpo ci sta comunicando. Attraverso piccoli sensori posti a contatto con i polpastrelli delle dita della mano, in grado di registrare la microsudorazione, vengono trasmessi segnali allo schermo di un computer e grazie all’apprendimento di strategie di autoregolazione è possibile imparare ad autoregolare le proprie funzioni corporee e generalizzare al contesto di vita quotidiano , quanto appreso insieme in studio. Ciò significa non essere più succubi di attacchi di panico, pensieri intrusivi, ossessioni che costringono a compiere certi rituali compulsivi, significa inoltre migliorare il proprio benessere psicofisico e le proprie prestazioni professionali, sportive e scolastiche.

Perché ricorrere al Biofeedback?

  • E’ una metodologia innovativa e con ampi studi scientifici alle spalle che dimostrano la sua efficacia nel migliorare rapidamente i sintomi;
  • Attraverso feedback acustici (suoni) e visivi (grafico) è possibile ottenere un riscontro circa il processo di autoregolazione in corso;
  • Fornisce informazioni sui livelli di ansia o attivazione emozionale (arousal), insegnando a riconoscere le situazioni che causano malessere e le cause cognitive, emotive e comportamentali alla base del disagio, e potenziando le capacità di gestirle tramite strategie funzionali;
  • Le ricerche scientifiche dimostrano che le tecniche cognitivo-comportamentali sono le più efficaci per risolvere disturbi di varia natura e i cambiamenti ottenuti con queste tecniche si mantengono a lungo nel tempo.

conseguenze del trattamento dei Disturbi con Biofeedback

  • Disturbi d’ansia: Riduzione dei livelli di ansia e dei pensieri disfunzionali quali ad esempio preoccupazione, paure, dubbi, panico e sviluppo di competenze di coping funzionali;
  • Disturbo Ossessivo-Compulsivo: Riduzione dei pensieri ossessivi e sviluppo di competenze funzionali al fine di non emettere i rituali;
  • Disturbi dell’umore: Miglioramento nella gestione dei sentimenti di tristezza, sviluppo delle capacità decisionali e di problem solving;
  • Disturbo Bipolare: Acquisizione di consapevolezza sulle situazioni che attivano i sintomi e monitoraggio dell’attivazione emotiva ai fini della prevenzione di ricadute;
  • Disturbo dell’alimentazione: Rieducazione alimentare e acquisizione dell’autocontrollo emotivo finalizzato al coping nei confronti delle abbuffate;
  • Disturbi sessuologici: Risoluzione dell’ansia in grado di provocare impotenza psicogena e vaginismo;
  • Disturbi psicosomatici: Acquisizione di strategie per migliorare l’autoregolazione attraverso la riduzione dell’attivazione emotiva.

Se sei interessato a conoscere la tecnica del Biofeedback o desideri iniziare un trattamento innovativo contattami

Arte e Depressione

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La depressione è una patologia difficile da comprendere e da spiegare agli altri, caratterizzata da stati d’animo e pensieri di infelicità, tristezza, stanchezza e malessere generale. Essa può compromettere notevolmente lo svolgimento della vita quotidiana, interferendo su lavoro, famiglia e relazioni sociali.

Alcuni illustratori hanno cercato di rappresentarla graficamente e i risultati sono di grande impatto. Voi cosa ne pensate?Se vi va scrivetelo nei commenti  #depressione #tristezza #disturbidellumore #psicologia #psicoterapia#terapiapsicologica #psicologoacatania #catania #arte #illustrazioni#salutementale #disagiopsicologico 

https://psicologoacatania.com/

Consulenza psicologica online

psicologo online

Oltre alle consulenze e servizi in studio, è attivo un servizio di consulenza psicologica online per coloro che:

  • sono impossibilitati a raggiungere lo studio;
  • si trovano in altre città d’Italia;
  • spesso per lavoro viaggiano;
  • si sentono maggiormente a proprio agio rimanendo nella propria abitazione;
  • sono italiani all’estero.

Il Servizio viene effettuato tramite i principali strumenti di messaggistica/chiamata/ videochiamata quali Skype, Hangout o altri mezzi informatici.

Se anche tu pensi di aver bisogno del mio aiuto, contattami, ti garantirò un servizio con la stessa professionalità che avresti se fossi qui nel mio studio in persona, a prezzi agevolati.

Per prenotazioni contattare il 3495419858 o inviando una mail a c.giuffrida@hotmail.it

Le fasi del lutto

lutto cataniaTra gli eventi maggiormente spiacevoli nell’arco della vita, vi è senza dubbio il vivere la perdita di una persona cara.

Apprendere una notizia del genere, provoca immancabilmente sgomento e incredulità, accompagnate da un senso di disperazione. Sensazioni di stordimento caratterizzano questa prima fase di shock che può durare da qualche ora a qualche giorno con importanti emozioni di rabbia e dolore. In questa fase, inoltre, possono emergere meccanismi di negazione, di evitamento del ricordo o di fuga, meccanismi che la mente mette in atto per difendersi e aggirare il dolore. Non di rado capita di sperimentare fenomeni allucinatori visivi e/o uditivi, quali sentire la voce del proprio caro, i suoi passi a rientro a casa, suoni e rumori familiari appartenenti alla quotidianità del proprio defunto o avere la percezione che qualcuno si aggiri dentro casa.

Tali meccanismi sono normali e non devono essere considerati problematici, in quanto il lutto stesso non è una patologia ma un processo delicato che richiede tempo, e porterà gradatamente la persona ad accettare la perdita del proprio caro. In questa fase è fondamentale accogliere il dolore e riconoscere le proprie emozioni, dar sfogo ai propri stati d’animo e per chi circonda il sofferente, non forzare né incoraggiare a tutti i costi a star meglio. Sono, inoltre, da evitare frasi che “negano” e”bloccano” la normale espressione delle emozioni.

Con il trascorrere del tempo, la persona comincia a prendere atto della realtà della perdita, oscillando tra angoscia e disperazione da un lato, e rifiuto di tale consapevolezza dall’altro. Il senso di speranza continua ad esser presente, così come l’attesa e il desiderio che il proprio caro possa ritornare. Questa fase è molto più ampia in ordine di tempo, può infatti durare da qualche mese a qualche anno, e dal punto di vista psicologico può esser caratterizzata da irrequietezza ed eccessiva preoccupazione verso il proprio caro che non c’è più. Tra le emozioni preponderanti in questa fase, vi è inoltre la rabbia. Essa può essere rivolta verso sé stessi, verso amici o familiari, verso cause naturali o circostanze di vita, oltre che verso le cause del decesso. Sono, infatti,  molti i pensieri di ingiustizia, impotenza e perdita di controllo. Per tale ragione anche in questa fase, è fondamentale il ruolo svolto da chi circonda la persona quotidianamente. E’ infatti importante accogliere le emozioni provate, permettere la loro espressione senza provare sentimenti di colpa.

Dover convivere con tali emozioni e non potendo a lungo negare quanto accaduto, la lutto cataniafase successiva, consiste proprio nell’acquisirne consapevolezza. È una fase in cui si oscilla tra disperazione ed apatia, la persona comincia ad accettare la perdita ma tende a chiudersi in sé stessa, a diventare apatica ed indifferente, tante volte non riesce a dormire, perde peso, sente quasi che la propria vita abbia perso di significato, dunque non riesce a provare interesse per i progetti futuri. La grande delusione è comprendere che il proprio caro non tornerà indietro e la realtà non potrà cambiare, ciò che resta sono i ricordi, i momenti trascorsi insieme e il legame che ha unito le persone in vita. Tra le emozioni preponderanti vi è la paura di dimenticare il proprio caro. È questo il tempo nel quale occorre aiutare la persona a mantenere vivo il ricordo attraverso racconti di momenti di vita passati insieme. Spesso in famiglia si evita l’argomento, diminuisce la comunicazione e ci si isola all’interno del contesto di appartenenza, mentre invece una modalità efficace per vivere la perdita nel miglior modo possibile, è dato proprio dalla qualità delle relazioni familiari. Più esse sono insoddisfacenti e più l’evento morte sarà visto come negativo e fonte di stress.

Ancor più delicato se l’evento luttuoso coinvolge in prima persona i bambini. Essi vanno coinvolti nella “ricostruzione dell’evento” anche attraverso foto e disegni dei bei momenti trascorsi insieme per aiutarli a conservare il positivo di quella relazione.

Sebbene il lutto sia un normale processo che prima o poi coinvolge ciascuno di noi, chiedere un supporto psicologico in alcuni casi va preso in considerazione. In situazioni di lutto è difficile, ma a volte necessario laddove a distanza di tempo ci si renda conto che forse non lo si sta gestendo nella maniera più opportuna. Ne sono esempi i casi in cui la mancata elaborazione del lutto può condurre alla depressione ed al ritiro sociale. Un sostegno psicologico per il lutto, non significa aiutare la persona a non soffrire più, quello sarebbe irrealistico, significa invece trasformare le emozioni di rabbia, paura e senso di colpa, in ricordi e senso di vicinanza sebbene il proprio caro non sia più presente fisicamente. Significa riconoscere le emozioni provate e ricevere il supporto di un professionista in un momento in cui ci si sente spesso soli, abbandonati ed impotenti.

Dott.ssa Claudia Giusi Giuffrida Psicologa

Depressione e Disturbi dell’umore

depressioneSentirsi di tanto in tanto giù d’umore, fa parte della vita; ma quando il senso di vuoto e disperazione accompagnano costantemente le giornate, potrebbe trattarsi di depressione.

Va distinta dalla tristezza, poiché nella depressione affrontare la vita di tutti i giorni si rivela notevolmente difficile e chi ne è affetto,  perde la capacità di provare piacere e soddisfazione per le cose un tempo apprezzate. Gli hobby e gli amici non interessano più come al solito, ci si sente continuamente esausti e la sola idea di dover affrontare la giornata diventa intollerabile.

La depressione è tra le patologie psichiatriche più diffuse, affligge circa il 15% della popolazione e colpisce l’individuo nella sua totalità compromettendo il funzionamento lavorativo, sociale, familiare. Essa comporta un carico di sofferenza notevole sia per chi ne è affetto, che per coloro che gli ruotano intorno, e se non curata adeguatamente, può durare mesi, anni e in ogni caso è un disturbo grave che non va sottovalutato, poiché senza adeguato trattamento non solo rischia di durare molto più a lungo rispetto a chi decide di intraprendere un percorso di cura e trattamento, ma nei casi gravi può portare al suicidio.

E’ infatti fondamentale acquisire consapevolezza di come la scelta migliore sia rivolgersi ad un professionista al fine di intraprendere un percorso che possa risollevare il tono dell’umore, modificare i sensi di colpa, la bassa autostima e il senso di vuoto.

Quali sono i sintomi della Depressione?

A volte persone care o molto vicine, manifestano un cambiamento di comportamento e abitudini, per questo si rivela molto importante conoscere ed essere in grado di identificare i sintomi della depressione, in modo da riconoscerla precocemente. Il modo in cui essa si manifesta varia da persona a persona, ma è possibile individuare alcuni sintomi comuni.

  • Basso tono dell’umore, senso di tristezza persistente, crisi di piantodepressione catania.jpg
  • Perdita di piacere e di interesse per tutte o quasi tutte le attività che prima generavano soddisfazione
  • Sensazione di essere senza forze, senza energie, affaticamento, stanchezza
  • Aumento o diminuzione significative dell’appetito e quindi del peso corporeo
  • Alterazione del sonno: Difficoltà ad addormentarsi (insonnia) o costante desiderio di dormire (ipersonnia)
  • Rallentamento psicomotorio o agitazione
  • Difficoltà di concentrazione
  • Sensazione di essere inutile, negativo o continuamente colpevole
  • Pensieri di morte o ideazione suicidaria
  • Bassa autostima, sentimenti di insicurezza, inadeguatezza, inefficienza, auto-svalutazione
  • Senso di disperazione, visione pessimistica della vita

Quali sono le cause?

Le cause della depressione possono essere molteplici, si parla infatti di fattori biologici, psicologici e sociali. Tuttavia vi sono alcuni fattori di rischio che rendono alcune persone più vulnerabili di altre. Tra le cause vi può essere l’incapacità di accettare una perdita o il non raggiungimento di un proprio scopo, vivendolo come un fallimento insuperabile. Si tratta per esempio di tutte le forme depressive che nascono da lutti, malattie, “fallimenti” lavorativi o personali come nel caso della rottura di un’importante relazione affettiva.

 Il Trattamento

Come detto in precedenza, sia chi soffre di depressione , sia chi circonda un parente, amico o familiare affetto, deve acquisire la consapevolezza che è necessario l’aiuto di un professionista e riuscire ad affrontare la patologia da solo, non è facile come si possa pensare. Gran parte delle persone con una malattia depressiva non cerca una cura, spesso anche chi soffre di una depressione estremamente grave. Intraprendere un percorso psicologico significa ricevere il supporto necessario per fronteggiare una patologia altamente invalidante e gravosa per la salute. Significa inoltre, in ottica Cognitivo-Comportamentale, ristrutturare la propria visione di se stessi e della propria vita, incrementando il senso di auto-efficacia e la stima in se stessi. Significa inoltre interrompere il circolo vizioso caratterizzato da mancanza di motivazione o di energia e che porta come conseguenza la riduzione delle attività quotidiane, a trascurare i compiti e le responsabilità, lasciando che siano gli altri spesso a prendere le decisioni. Un modo per interrompere questo circolo vizioso è proprio quello di aumentare il livello  di attività, specialmente quelle piacevoli, che possano generare un miglioramento del tono dell’umore e contemporaneamente lavorare sul modificare convinzioni negative sulle proprie capacità e possibilità di cambiamento.

Dott.ssa Claudia Giusi Giuffrida Psicologa